Domanda: il marito di mia madre – patrigno – è ricoverato in ospedale in uno stato di non autosufficienza; posso detrarre le spese per l’assistenza personale che ho personalmente sostenuto?
La risposta al quesito prevede un approfondimento del grado di parentela. Fra la figlia e il patrigno, sostanzialmente, potrebbe sussistere un rapporto di parentela di primo grado (padre e figlia) e pertanto sono esclusi tutti gli altri gradi. Sussisterebbe in quanto il Codice civile non riconosce il rapporto fra figlia e patrigno come familiare. La condizione a fin che si stabilisca un rapporto di primo grado è che il patrigno diventi padre attraverso l’adozione.
Nel caso in cui il patrigno diventi padre attraverso l’adozione, le spese che la figlia andrebbe a sostenere per l’assistenza personale a seguito di non autosufficienza, sarebbero detraibili nell’ordine del 19% e con un limite fissato a 2.100 euro se il reddito della figlia non eccede i 40 mila euro. In tal caso, la condizione di non autosufficienza deve essere provata tramite certificato medico. In fine, oltre all’esecuzione del pagamento tracciabile, è necessario indicare in fattura nome, cognome e codice fiscale del familiare per il quale si sostiene la spesa. Si ricorda, in fine, che le spese sostenute per le COLF non risultano ammesse alla detrazione.