DOMANDA: dal 1° gennaio 2023 la soglia di utilizzo del contante è aumentata a € 5.000. Un fornitore esegue consegne – ripetute lungo l’ anno – ognuna inferiore a 5 mila euro: posso effettuare pagamenti ogni volta in contanti?
RISPOSTA: non si può fornire una risposta netta alla domanda; è necessario spiegare come valutare se la SINGOLA OPERAZIONE può essere regolata in contanti. Prima di tutto è necessario capire se la singola fornitura fa parte di un contratto oppure di un accordo di SOMMINISTRAZIONE. Il contratto o accordo di somministrazione è prima di tutto riferito alla vendita di beni e non alla prestazione di servizi (in quest’ultimo caso di parlerebbe di “appalto”). Si ha un contratto quando l’accordo è scritto; in caso contrario, posso ricadere nell’accordo verbale (esempio: “da agosto a ottobre consegnami 3000 litri di gasolio al mese”). Quindi, ci stiamo basando su un contratto (scritto) oppure un accordo (verbale).
Inoltre, se abbiamo un contratto o accordo per un periodo definito oppure indefinito (quindi ripetuto nel tempo), allora abbiamo un indizio importante che ci farebbe ricadere nella somministrazione. Pertanto, se ho riconosciuto che il rapporto con il fornitore determina un contratto o accordo di somministrazione, devo capire quale potrà essere il costo totale di fornitura e SOPRATTUTTO SE OGNI FORNITURA PUÒ ESSERE CONSIDERATA UN’OPERAZIONE DEL TUTTO AUTONOMA RISPETTO ALLE ALTRE! Se i 3000 litri di gasolio da ricevere ogni mese hanno un valore complessivo superiore a 5 mila euro, significa che il VALORE del mio accordo supera la soglia per il pagamento in contanti e questo anche se ho forniture mensili sotto la soglia di € 5.000. Inoltre, ogni fornitura di gasolio non potrebbe essere considerata autonoma rispetto alle altre, perché la prestazione del fornitore è sempre la stessa e frazionata in un certo periodo (a consegne ripetute).
Quindi, il gasolio consegnato ogni mese, non posso pagarlo in contanti. In questo caso, se non riconoscessi il contratto o accordo di somministrazione, ricadrei nella pratica di FRAZIONAMENTO del pagamento per eludere il tetto massimo fissato a 5 mila euro. Altro esempio. Se un ristoratore fa abitualmente la spesa al supermercato passando dalla cassa per poi richiedere la fattura e tutto questo ripetutamente lungo l’anno, il cassiere del supermercato non è tenuto a controllare che gli acquisti da parte di quel ristoratore, ad un certo punto, superino la soglia di 5 mila euro per il pagamento in contanti. Il cassiere accetterà sempre pagamenti in contanti purché il totale della spesa singola sia inferiore a 5 mila euro ogni volta. Quindi, cosa cambia? In questo caso è pur vero che si ravvisa somministrazione ma ogni operazione può essere considerata autonoma rispetto alle altre (un giorno acquisto le bevande, l’altro salumi e latticini e l’altro ancora un po’ di tutto ciò che serve in cucina). È bene precisare che con l’amministrazione finanziaria si possono aprire contenziosi qualora si forzi la mano in merito al concetto di pagamenti “frazionati” (esempio mensili) ma riferiti ad una “prestazione unitaria”.
9 novembre 2023
Daniele Leonardi
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